INIZIO

 Benvenuti amici, sono Marlon, e oggi vi voglio parlare del mio anime preferito di sempre, Lucky star!

Ebbene sì anche io ho un preferito, e contrariamente alle aspettative non è per un fattore tecnico, perché non cè trama né animazioni di alto livello.

È in realtà il mio anime di conforto, quando ho una giornata storta, o un po’ di malinconia addosso tiro fuori i miei dvd di Lucky star e tutto passa in secondo piano, immergendomi in quest’opera con scenari di vita quotidiana e sketch comici.

E voi avete un anime o manga di conforto?  Mettete in pausa il video e commentate qui sotto, sono davvero curioso se qualcuno come me ha uno slice of life scolastico nel cuore. Vicino il ventricolo destro

SINOSSI

 Ora un accenno alla trama che traggo da wikipedia ed il motivo vi sarà chiaro a breve.

Lucky Star è un’opera che non ha una vera e propria trama di fondo, ma si limita a raccontare la vita scolastica di un gruppo di studentesse, presentando per ogni episodio molteplici sketch piuttosto brevi, la maggior parte delle volte senza alcun collegamento tra loro.

Ciò che lega la narrazione sono più che altro i personaggi della storia, inizialmente soltanto quattro, e i loro problemi quotidiani con la scuola e nella vita privata. Ad esempio Konata rappresenta lo stereotipo giapponese dell’otaku, richiamando sempre durante le conversazioni ad anime e videogiochi.

COMMENTO

Allora amici, Non vi mentirò, l’inizio di questo anime è traumatico e difficile, perché parla per 10 minuti buoni su come mangiare determinati cibi, come torte, bignè e quando usare la maionese. Ma riuscirete a farvi trasportare da queste chiacchere, entrerete nel mondo quotidiano queste 4 ragazze una più simpatica dell’altra. Anche se è Konata la vera protagonista della serie.

Il suo essere otaku, per molti di noi ci farà sentire come rappresentati, e i suoi continui riferimenti al mondo nerd saranno una continua fonte di divertimento.

Che genere è questo anime?

Come avrete capito è un anime che rientra di tipo slice of life, scolastico.

In effetti nel mio cuore è in competizione diretta con Akebi sailor uniform che però ha un comparto tecnico di altissimo livello che da solo vale la visione.

Tralasciando Akebi e le sue animazioni, Lucky star è tratto dall omonimo manga di Kagami Yoshimizu.

È un genere veloce, breve con sketch autoconclusivi.

 Questo condensato di vignette viene animato, rendendo le interazioni e gli sketch veloci anche nell’anime e lasciando quasi col dubbio quando si passa subito al successivo sketch.

L’opera animata per questa caratteristica mi ricorda rick e morty, dove sviluppi e battute sono continui e quasi non lasciano il tempo di essere assaporati.

Caratterizzazione personaggi?

In lucky star, dato il suo format cè poco spazio all’introspezione e al lato psicologico, ma nel corso dei dialoghi la caratterizzazione dei personaggi verrà fuori a poco a poco.

Anzi neppure così lentamente, se vogliamo essere sinceri, la vena nerd o otaku che di Konata saranno le primissime battute dell’episodio 1.

E riferimenti continui continueranno ad uscire in ogni discorso.

Per le coprotagoniste, ovvero le gemelle tsukasa e kagami oltre a miyuki si usa la stessa strategia, ed in breve le scopriremo nelle loro discussioni quotidiane.

Protagonisti

Oltre alle 4 star dell’opera, al termine di ogni episodio cè una specie di after show, il Lucky channel.

Qui un ulteriore personaggio appare, Akira Kogami, una idol-presentatrice che vive due personalità tra la recitazione e realtà.

La vedremo infatti gestire la sua immagine pubblica entusiastica e carina, per crollare poi nella sua vera personalità cinica e arida. Il tutto maltrattando il povero Minoru, una spalla fissa che sopporterà i sui abusi.

 

Trama

Come vi ho anticipato nella sinossi, non cè una trama di fondo, ma tanti piccoli episodi slegati. Ciò che tiene unita la faccenda è una simil progressione nelle vicende, come il trasferimento della cugina, o il lavoro part time di Konata. Saranno poi le protagoniste a tenere alta l’attenzione nello scorrere degli episodi.

Cosa mi è piaciuto

In definitiva, mi piace per il suo essere dinamico, veloce e non annoiare, oltre al sapere sempre come staccarmi dalla mia vita quotidiana e riuscire a farmi mollare la presa quando serve.

Punti forti dell’opera

Nei punti forti, abbiamo i personaggi, “pochi ma buoni” che fanno davvero apprezzare l’opera

Punti deboli dell’opera

Come punti deboli, forse il fatto che non sia proprio un opera “per tutti”. Sono certo che annoierà i più, dato che non cè una vera tramae e le animazioni con i disegni sono un po’ scarse, inoltre sono fuori dal tempo, essendo un’opera di diversi anni fa, ma è giusto che sia così. Non ci sono mecha robot o situazioni che valga la pena ritrarre con uno stile più elaborato. O la si ama o la si odia.

Comparto tecnico, video audio CGI

Nel comparto tecnico come vi anticipavo è un’altra red flag.

Stile e animazioni coerenti all’anno e anche qualcosa meno, con i personaggi sullo sfondo neppure disegnati. Sigla iniziale carina, con i classici balletti intonati dalle protagoniste.

Nota a margine,

Diversamente dagli altri anime, la sigla finale di Lucky Star è sempre diversa ad ogni episodio.

Per i primi 12 episodi vengono cantate dalle quattro protagoniste famose canzoni di anime datati o recenti, fingendo una visita al karaoke.

 A partire dal 13º episodio la sigla finale viene cantata dai doppiatori dei due protagonisti del “Lucky Channel”, in particolare da Minoru Shiraishi, la persona da cui è tratto il personaggio, questo mentre il cantante improvvisa coreografie demenziali. Insomma da vedere ma anche no.

Adesso due date per chiare il quadro della situazione.

INFO  

Il manga è uscito nel 2003, mentre L’anime viene prodotto nel 2007 dalla Kyoto Animation,

a cui seguiranno una serie di light novel, diversi videogiochi, l’ultimo dei quali è uscito il 24 gennaio 2008.

Io ho cercato questi online, ma non sono localizzati e quello per ds è un gioco a quiz con i personaggi della serie. Non il mio genere.

CONCLUSIONE

In conclusione è il mio preferito, e sono certamente di parte, ma riconosco che non è un opera “per tutti”.

Ha dei “chiamiamoli difetti” che possono far storcere il naso anche a chi apprezza gli slice of life.

 Non cè storia romantica o filo conduttore tra gli episodi, solo sketch di vita quotidiana che ci portano lontano dai nostri pensieri e che ci faranno sentire le protagoniste vicine a noi per raginamenti e passioni.

Non esprimo il mio voto per correttezza, ma lo consiglio invece a chi piacciono gli slice of life demenziali come Asobi Asobase-workshop of fun, o più semplici come akebi sailor uniform. Per tutti gli altri, dategli una possibilità, potrebbe piacervi ma anche no.

E con questa notizia bomba. Chidiamo il video.

Ciao e alla prossima!

 

Di Marlon